Il caro energia ha colpito aziende di tutte le dimensioni così come tante famiglie e nel bilancio mensile i costi di luce e gas pesano parecchio.
Quando pensiamo a come ridurre i consumi legati all’elettricità tra le mura domestiche, la prima cosa che ci viene in mente è spegnere le lucine della tv e far partire lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico (ecco il trucco per usare il condizionatore senza spendere un occhio della testa).
Dimentichiamo però che ha un costo anche ricaricare il telefono, il tablet, il computer o il kindle: a parte i bambini, in casa gli adulti hanno almeno uno smartphone ciascuno, a cui va aggiunto il laptop – personale o di lavoro se siamo in smart-working –, e possiamo supporre che molte famiglie abbiano anche un tablet o un dispositivo simile.
Ad oggi il costo di 1 kilowatt orario ammonta a 0,276 €, ma è certamente destinato a salire – e con esso altre voci come quelle relative alla distribuzione e ai trasporti.
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Secondo le stime di Assoutenti, dalle dichiarazioni del presidente Furio Truzzi, apprendiamo che “nel 2023 il conto per le forniture energetiche potrebbe raggiungere i 5.266 euro a famiglia: 3.052 euro per la bolletta del gas, 2.214 euro per quella della luce, con una crescita della spesa energetica del +300% rispetto al 2020”.
Ricaricare uno smartphone in media significa consumare circa 6 kw/h, pari a 2 euro l’anno se il dispositivo viene scaricato e poi attaccato alla presa una volta al giorno.
Decisamente più caro ricaricare laptop e computer se si utilizzano per lavoro e a pieno regime: stando ai dati riportati dal sito Prezzoluce.it, un paio d’ore di ricarica di un portatile equivalgono a circa 0,12 kWh consumati: in un mese si può arrivare a spendere poco meno di 1 euro, in un anno circa 12 tuttavia questa cifra è destinata a salire di parecchio nel 2023.